Domenica 22 ottobre al Castello di Baia, Bacoli (NA), è stato presentato il progetto finale dell’artista Edoardo Aruta “Panem et Circences” nell’ambito della seconda edizione del Premio Flegreo per il Contemporaneo – Art Residency, a cura di Martina Campese, che quest’anno ha scelto il Castello di Baia, sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei, come location privilegiata. Il Premio è stato in collaborazione con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e l’Associazione Aporema Onlus ed è sostenuto dallo Studio Legale e Tributario Rossi.
Edoardo Aruta è risultato vincitore da una giuria selezionatrice composta dal Team Aporema, Team Art Days, Fabio Pagano direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, il collezionista Fabio Frasca e la curatrice Alessandra Troncone.
La ricerca dell’artista vincitore parte dall’obiettivo di immergersi profondamente nell’arte e nell’archeologia del territorio. Durante la sua residenza Edoardo Aruta ha collaborato strettamente con la comunità locale raccogliendo storie e aneddoti dalle persone del luogo attive nel preservare la memoria culturale e a sostenere il territorio dei Campi Flegrei. Questa sinergia tra artista e comunità ha creato un’opportunità di scambio e apprendimento reciproco.
Durante l’ultima settimana di residenza, in collaborazione con il Panificio I Tarallari Acanfora dei Monti di Procida, i Panettieri Informali di Gabriella Varriale e Alfredo Russo, il panettiere Antonio Somma e insieme agli studenti della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Ilaria Castaldi, Salvatore Mancino e Ladi Traore, si è dato vita ad una produzione di copie in forma di “souvenir” realizzate con l’impasto dei taralli partendo da uno studio dei reperti archeologici conservati nella collezione del Museo del Castello.
I “reperti commestibili” sono stati successivamente oggetto di un’asta di beneficenza devoluta al Centro Anziani di Bacoli che è tenuta all’interno del Castello. Attraverso questa azione collettiva, propria del folklore bacolese, il pubblico ha avuto la possibilità di impossessarsi, acquisire, cibarsi e divorare metaforicamente la collezione archeologica.
Altro momento dell’opera collettiva del progetto “Panem et Circenses” sono state le visite alle sale del Museo sulle quali si innestano aneddoti e storie relative alla tutela e conservazione dei beni culturali e anche di opere contrabbandate, copiate e vendute e di frammenti di memorie del contesto Flegreo: dalla convivialità delle tradizioni popolari ai “pezzotti” e i “souvenir” da rifilare ai viaggiatori del Grand Tour e a turisti sprovveduti.
Il tour ha posto l’accento sul rapporto con la storia alla stregua del tour subacqueo che avviene nei pressi del porto di Baia, come metafora dell’inaccessibilità della cultura se non mediata dalle giuste fonti e con mezzi tecnici funzionali ad attraversare lo spazio con coscienza.
La giornata ha quindi compreso:
- Visite Performative nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei: In collaborazione con l’Associazione Aporema Onlus, a cura di Bruna Abbate, Roberta Pugliese e con i contributi storiografici di Mario Carannante, Carmela Ciunfrini, Maria Rosaria Di Costanzo e Franco Napolitano. Le collaboratrici guideranno i visitatori attraverso una serie di tour incentrati sui reperti archeologici rinvenuti dal mare. Ogni tour, della durata di 20 minuti, si è concentretosu aspetti tecnici e storici dei reperti, arricchiti da aneddoti e storie sulla conservazione dei beni culturali, opere contrabbandate, copie d’arte e frammenti di memorie del contesto flegreo. In questa occasione si fanno tangibili i contatti significativi con la comunità, in particolare con il gruppo anziani di Bacoli, che ha contribuito alla condivisione di memorie e storie del contesto Flegreo, arricchendo ulteriormente il contesto culturale dell’evento.
- Asta “A’ vennt”: A partire dalle ore 17:30 si è svolta, presso l’ingresso del Castello, un’asta straordinaria tenuta da Mario Carannante, accompagnato dal Complesso Bandistico della Città di Bacoli (NA), durante la quale i “reperti commestibili” realizzati sono stati messi all’asta.